sabato 16 giugno 2018

Marco Frattini, il runner che sente correndo

Oggi vi presentiamo Marco Frattini un grande maratoneta che, dopo la grave malattia che lo ha colpito, è riuscito a fare della sua vita una sfida alla ricerca di nuovi obiettivi. Ci dirà come non arrendersi mai e fare tesoro di ogni esperienza.


-Presentazione:
Marco Frattini è nato a Milano il 27 luglio 1976. Residente a Meda, in Brianza, dal 2006 è audioleso profondo. Una sordità rara e totale, che non può essere recuperata nemmeno con le protesi acustiche più moderne. Laureato in odontoiatria e protesi dentaria, si è occupato di odontoiatria speciale, ma ha lavorato anche come musicista e fonico. Chef diplomato, maratoneta, tre volte campione italiano di maratona (2010/11/12) e tre campione italiano di cross (2009/10/11) per la «FSSI» (Federazione Sport Sordi Italia).
E' ideatore della app per iPhone e Android «CiaoRunner», il primo social network dedicato alla corsa, e fondatore di «Iovedodicorsa», brand di abbigliamento tecnico dedicato al mondo dei runner. Ha lavorato insieme all’associazione culturale «Li.Fra» al progetto «Il teatro oltre il silenzio» per permettere alle persone sorde e cieche di seguire uno spettacolo teatrale come qualsiasi altra persona.


-Quando hai iniziato a correre? Cosa rappresenta la corsa per te? 
La corsa è stata una costante della mia vita, con fasi più o meno intense. Se parliamo invece di approccio agonistico: la prima maratona risale solamente al 2006 all'età di trent'anni quindi.
Prima di allora avevo sempre corso per piacere le classiche tapasciate della domenica.
Se inizialmente la corsa rappresentava un semplice momento di svago e di sport, col sopraggiungere della sordità è diventata una vera e propria forma di catarsi e riscatto.

Mi sono messo nella condizione di competere e raggiungere alcuni traguardi che inaspettatamente non solo mi hanno messo in luce in categorie specifiche, ma ha fatto si che le mie performance sportive migliorassero anche a livello assoluto.

La corsa poi ha rappresentato una scuola e un modello che fino ad allora avevo stupidamente non colto: ossia mettere in moto quel processo che permette di individuare degli obiettivi e raggiungerli attraverso un percorso preciso e incanalato.


-Sempre inerente al mondo della corsa, quali sono state le più grandi difficoltà riscontrate dopo quel 2006? Come hai fatto a superarle? 
Le difficoltà maggiori nel momento in cui non si sente più sono quelle legate al comunicazione interpersonale.
Tuttavia, il fatto di non sentire può essere una difficoltà, ma a dir la verità di persone con le quali fosse difficile avere un dialogo ce n'erano già prima del 2006. In parole povere chi vuole e ha piacere o necessità di parlare lo fa e trova il modo indipendentemente da tutto.

Si è trattato quindi di riorganizzarsi e modellare la vita secondo nuove modalità.




-Qual è la stata la corsa o la gara che più ti è rimasta in mente e per quale motivo? 
Sono tante, se non tutte, le corse che ricordo con piacere, non necessariamente gare.
Nel 2008 più volte ho percorso Roma attraversando gli angoli storici e caratteristici di questa città immensa e le sue periferie. Poterla visitare e scoprirla in questo modo é stato davvero bello. Allo stesso modo è successo per numerose capitali europee: Parigi, Londra, Dublino, Lisbona ecc.

Nel 2012 ho preso parte a un tour in Sardegna di 4 settimane per presentare il mio libro. Vuoi non correre in questa terra dai mille volti? E poi tutte le gare che hanno segnato il culmine di lunghi mesi di preparazione. Una menzione speciale merita "La Monza Resegone", a cui ho partecipato due volte, che si corre di notte in squadra: una corsa unica che ti porta dal centro cittadino di Monza sino al cuore del Resegone, la montagna che fa da sfondo ai Promessi Sposi.


-Parlaci brevemente del tuo libro e dell'applicazione che hai ideato. Da cosa nasce l'idea? Come e in cosa possono aiutare gli altri runner?
"Vedere di corsa e sentirci ancora meno" è un semplice diario autobiografico. In queste pagine ripercorro giorno per giorno tutti gli eventi accaduti in un anno: il 2008, caratterizzato da diversi eventi e incontri. La corsa è il filo invisibile che lega la quotidianità. Esattamente come per la prima maratona, quella di scrivere un libro è stata un'esigenza che portavo dietro da tempo e che è stata poi ampiamente colmata con questa inedita avventura letteraria. Certe cose si fanno d'istinto senza una reale motivazione e senza fini particolari.
Il libro ha avuto ed ha tutt'ora una buona diffusione tra i runners e il mondo della corsa in generale. Non so esattamente come possa essere d'aiuto. So di per certe che a qualcuno non è andato giù e che comunque in molti si sono ritrovati tra le pagine scritte apprezzandole.

"CiaoRunner", la app ideata e nata nel 2015, invece è stata realizzata con un obiettivo preciso: trovare compagni di corsa ovunque ci si trovi.
E' un progetto che si sta avviando alla terza fase, quella tecnologicamente più avanzata dopo tre anni di prove e valutazioni. Ci auguriamo che sia la volta buona per fare il salto di qualità!


Ringrazio e saluto voi per questa intensa chiacchierata che ha permesso di raccontare e presentare la mia vita e i miei progetti. Mi auguro di incontrarci e conoscersi per aggiornarvi di persona sugli sviluppi di tutta la mia realtà.
A tutti voi porgo i miei più sinceri auguri affinché anche i vostri obiettivi e progetti si realizzino.



Nessun commento:

Posta un commento