giovedì 12 luglio 2018

Francesco Galliani, un (futuro) tenerissimo maestro mezzofondista!

Vi presentiamo Francesco Galliani, atleta maturando della società Pro Sesto Atletica. Vedremo i suoi faticosissimi allenamenti e le sue mille attività!


-Presentazione per i lettori
Ciao a tutti! Mi chiamo Francesco, ho 18 anni (quasi 19), e sono un mezzofondista tesserato per la mitica Pro Sesto. Come i miei "predecessori", protagonisti delle scorse interviste, vi trascrivo subito i miei personal best delle gare che sento più "mie", che quest'anno (causa infortunio) non sono ancora riuscito a ritoccare.
1500: 4:16.83
2000sp: 6:24.39
3000: 9:21.57
Per quel che riguarda la mia vita oltre l'atletica, al momento frequento il quinto anno di Liceo delle Scienze Umane presso l'istituto E.Breda gestito dai Salesiani di Sesto San Giovanni e quest'anno mi toccherà affrontare la maturità. Dopo l'esame di stato mi piacerebbe andare all'università ed immatricolarmi nella facoltà di Scienze della Formazione Primaria per diventare un giorno un tenerissimo e fantastico maestro.


-Quando hai iniziato a correre e in quale società? Ora dove ti alleni? 
Mi piace pensare al fatto di aver iniziato a correre fin dal principio. Se cerco di pensare alla mia infanzia, nei momenti più felici stavo, guarda caso, correndo. Ciò che la mia memoria edulcora in questo momento è l'immagine di io che corro nella mia prima casa fra il divano e la cucina. Saltavo qua e là, ero un tornado, un fiume in piena, e forse questo rispecchia anche la persona, tal volta esuberante, che sono oggi. Ricordo bene quando una domenica pomeriggio durante le scuole elementari mio papà mi fece vedere come era fatta una pista di atletica, così come ricordo le Olimpiadi di Pechino 2008 dove le mie attenzioni erano rivolte in modo particolare alla regina di tutti gli sport...

Ma nonostante quel manto di tartan rosso fosse diventata la mia ossessione, e correre il mio "super potere" che ogni bambino si immagina di possedere, dovetti aspettare la prima media prima di potermi iscrivere in qualsiasi società. Infatti, le regole in casa Galliani (per me così come per mio fratello) erano ferree: prima di qualsiasi altro sport, il nuoto.
Ad undici anni, finalmente, venni tesserato per l'Atletica Cernusco, una giovanile della Pro Sesto, ed iniziai ad allenarmi al centro sportivo di via Buonarroti dell'omonima città (considerato anche come in campo principale della Pro Sesto) in cui mi alleno ancora oggi.


-Che gare stai preparando? Quali sono le tue preferite e che sensazioni ti danno?
Purtroppo quest'anno mi sono dovuto arrendere ad un infortunio, uno strappo di circa tre cm del Bicipite Femorale. Mi sono infortunato ad Aprile, proprio sul più bello e dopo una buona preparazione invernale ben curata, preparata insieme al mio allenatore Vincenzo Leggieri. Ora sto tornando a corrichiare piano piano, e ce la metterò tutta per poter gareggiare almeno a Settembre.

Data la mia evoluzione, sempre più verso la resistenza, quest'inverno mi stavo allenando con un obbiettivo ben preciso: il minimo per i campionati italiani nei 3000 siepi Junior. Oltre alle siepi, sarebbe dovuto esser anche l'anno dell'esordio nei 5000 dove il minimo era difficile ma sicuramente non impossibile, e con la gara giusta, avrei potuto giocare le mie carte.
Oltre a queste due gare, ero praticamente sicuro durante l'inverno di stracciare i miei personali nei 1500 e nei 3000 piani; in particolare nella prima gara volevo avvicinarmi e il prima possibile battere il muro dei 4:10. Peccato. L'appuntamento è per l'anno prossimo, quando fra l'altro cambierò categoria e diventerò "Promessa", sicuramente con ancor più voglia di fare dell'anno scorso.

Per quanto riguarda le sensazioni che provo in gara, posso dirvi che mi sembra di esser sempre in un arena, ogni gara è una battaglia dove spesso mi capita di uscirne sconfitto, ma sempre con qualcosa in più. Corro da sette anni, ma ho sempre da imparare dai miei errori, i quali mi hanno fatto crescere ed aiutato ad alimentare ciò che molte volte fa la differenza: l'esperienza.


-Come affronti le gare o gli allenamenti importanti dal punto di vista emotivo?
Non sono mai stato una persona caratterialmente agonista. Ci ho lavorato tanto, con anche miglioramenti importanti che però non possono e non potranno mai cambiare la persona che in fondo sono. Sono un "buono", e la verità è che non mi è mai importato più di tanto arrivare davanti o dietro a qualcun altro. In più ho sempre sentito la gara, specie se importante.

Sono i miei due grandi limiti contrapposti alla grande passione che nutro nei confronti del nostro sport e che, come spiegavo poc'anzi, con il tempo ho migliorato e per cui posso ancora ampiamente migliorare, ma che non potrò mai azzerare del tutto.
Tutto questo accade in gara, mentre in allenamento non ho alcun tipo di problema. Non sento mai nessuna pressione, faccio sempre quello che Vincenzo mi dice di fare, e corro insieme a persone fantastiche, amici veri di una vita con cui ho condiviso molto. E questo è il motivo per cui spesso deludo in gara le aspettative che si sono create in allenamento...


-..e per quanto riguarda gli studi e gli imminenti esami di maturità? Riesci a far combaciare sempre tutti gli allenamenti?
Con l'infortunio il problema ora non si pone. Ma anche prima riuscivo benissimo a far combaciare tutti gli impegni. Sia chiaro, non ho mai fatto grandi "secchiate" e non riesco a star troppo tempo al giorno seduto fra i banchi di scuola o su una scrivania, però son sempre riuscito a gestire bene il tempo che avevo a disposizione.
Al di la' della scuola ho sempre mille cose di cui occuparmi: suono la chitarra, mi piace davvero un sacco scrivere e negli ultimi due anni mi sono avvicinato anche al mondo del teatro, grazie ad un laboratorio a scuola. Certo, ogni tanto non riuscendo ad arrivare dappertutto ho dovuto fare dei sacrifici. Ma dopo tutto si sa, le cose che richiedono più sacrifici e più fatica sono anche le più belle. Mio papà me lo dice sempre: "la differenza fra ciò che si è e ciò che si vuole essere è ciò che si fa".


-La settimana di allenamento che più ti è rimasta in mente come sensazioni e difficoltà? Quale invece la gara per te più significativa?
Durante l'inverno abbiamo avuto due grandi periodi, ciascuno della durata di un mese, di carico. In questo arco di tempo, i lavori della settimana si ripetevano in modo periodico, in modo che ogni lunedì si facesse sempre lo stesso lavoro, così come il martedì, il mercoledì e così via.

Nel secondo dei due periodi di quest'anno, il programma era il seguente:
Lunedì salite più prova in pista (generalmente un 2000m).
Martedì 8x1000m.
Mercoledì palestra.
Giovedì 10km di medio.
Venerdì 1h10" di corsa.
Sabato ripetute più corte.
Domenica il classico lungo domenicale (un ora di corsa).
Non era certo una passeggiata, ed alcune volte confesso che avrei preferito rimanere a casa a dormire, in particolare il Giovedì, dove dopo ben sette ore di scuola mi toccava il medio. Nonostante ciò son contento di essermi impegnato e di aver tenuto duro, tanto che alla fine ero soddisfatto dei miei allenamenti. Come quella volta che proprio nel medio insieme al mio amico Mirko Zasso, tirando un giro a testa e non perdendo mai il ritmo, chiudemmo i 10 km in 35"55.

La mia miglior gara è stata quella del personale sui duemila siepi, che ho corso più di un anno fa al XXV Aprile. Era tutto perfetto, c'ero di condizioni e c'ero sopratutto di testa. Il passaggio al primo mille fu fin troppo forte, ma ciò non inficiò negativamente sul corno finale che, tuttora, mi fa ben sperare per i tremila siepi.


-Quanti allenamenti e km fai a settimana?
Di inverno gli allenamenti, come anticipato poco fa, erano sette su sette giorni della settimana anche se devo ammettere che molto spesso ho saltato il lungo domenicale perché la domenica era il giorno dove ho sempre cercato di portarmi il più avanti possibile con lo studio per tutta la settimana.
Con la primavera il lungo domenicale l'ho del tutto cancellato, con sei allenamenti fissi dal lunedì al sabato. Durante l'inverno l'obbiettivo era quello di correre in settimana (contando per ogni giorno riscaldamento + lavoro + defaticamento) una media compresa fra gli 80 ed i 90 km. Nel periodo successivo, introducendo lavori più veloci, la media si è fisiologicamente abbassata.


-Cosa ne pensi della "corsa lenta"? E dei lavori?
Della corsa lenta penso che sopra i 4"30, almeno per gli uomini, non sia per nulla allenante. Dirò di più: Vincenzo ci aveva vietato di salire sopra i 4"20 nei lunghi. Quando uscivo con i miei compagni per correre i lunghi (da un ora o un ora e dieci circa), specie di inverno, partivamo sempre intorno ai 4"20/km e chiudevamo a 3"40, se non 3"30/km. La media totale non è mai salita sopra i 4:10/km e più le settimane passavano, più ci si avvicinava progressivamente al 4' netto.

Diversa la questione del defaticamento: serve per sciogliere le gambe, per non sentirle così pesanti anche il giorno dopo. Allora si può andare anche a 5 al km. Personalmente, il momento del defa per me è quello più "easy", dove cerco di rilassarmi e chiacchiero anche con gli altri.

Per quello che riguarda i lavori, ho completa fiducia nei confronti di Vincenzo e di Maurizio Marta, il secondo allenatore del gruppo.


-Il tuo atleta "modello"? Il tuo sogno-obiettivo cronometrico?
Di leggende l'atletica ne ha avute molte. Del mezzofondo potrei fare molti nomi come Sir. Mo Fahara, Evan Jeger, Kipkonge, Matthew Centrowitz, il baby fenomeno norvegese Jakob Ingebrigsten, Kipruto... oppure guardando l'Italia Yeamen Crippa, per cui è obbligatorio fare il tifo.
Di tutti quello che mi sta più simpatico è Galen Rupp, il detentore del record nazionale americano dei 10000 metri (26:44.36), atleta della Nike Oregon Project, vincitore della medaglia d'argento nei 10000m a Londra 2012, e di bronzo nella maratona nelle ultime olimpiadi di Rio.

Per quanto riguarda un sogno cronometrico non ne ho uno; io piuttosto sono affascinato da quella che è la ricerca del mio limite personale, e quindi mi auguro di arrivare a dare tutto ciò che potevo dare a me stesso ed a questo fantastico sport. Sono troppo giovane per poter intuire fino a che punto mi possa spingere, e quando avrò l'occasione per dare il massimo, cercherò di esser pronto per tale appuntamento.


-"Fuori fase..." parlaci del vostro gruppo!
"...bevi Polase!". Scusate, ma completare la frase era d'obbligo! Il mio gruppo di allenamento a Cernusco è semplicemente fantastico. È vario sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista caratteriale. Ogni anno si aggiunge sempre qualcuno, e qualcun altro per vari avvenimenti se ne va, ma nel complesso solitamente aumentiamo sempre più. Vincenzo e Maurizio seguono ciascuno di noi alla stessa maniera e con la stessa passione, dal primo all'ultimo, da chi va fortissimo a chi va un po' meno forte.
L'atletica è uno sport individuale, ma a volte la squadra ti aiuta, perché con i tuoi compagni condividi le stesse fatiche, le stesse sensazioni e sopratutto, ci cresci insieme. Questo punto lo sottolinea molto anche il nostro allenatore. Io sono orgoglioso del gruppo di allenamento nel quale sono. Nel corso degli anni abbiamo condiviso molto, e di tutto questo tempo porterò per tutta la vita innumerevoli e fantastici ricordi.

Da quest'anno si allena con noi anche Giacomo, mio fratello minore di quasi quindici anni, e visto lo splendido rapporto che ho con lui, non vedevo l'ora che facesse a sua volta parte di questo gruppo (lui è all'ultimo anno per la categoria cadetti, e dall'anno prossimo potremmo anche gareggiare insieme).
Non è stato sempre tutto "rose e fiori" e mi è capitato - mi viene in mente una situazione in particolare - di litigare pesantemente con qualcuno, ma vi posso assicurare che ogni problema si è risolto. Sono in ottimi rapporti con chiunque, siamo molto amici anche al di là dell'Atletica, e spesso il sabato sera usciamo insieme.

L'idea della pagina Facebook "Fuori fase? Bevi Polase", a cui alludevo sopra, è nata con me insieme a Luca Crespi e Simone Quaggia due anni or sono. Senza alcuna pretesa posso confermare che ci siamo molto divertiti a gestirla e che ci siamo anche tolti delle soddisfazioni strappando qualche sorriso. Nacque come idea carina e stimolante che coinvolgesse tutto il gruppo, tanto che partecipammo ai "CDS del disagio" organizzati da "La Gang degli Atelti Disagiati", rompendo le scatole a quasi tutto il campo per girare i nostri filmati. Se vi va di farvi due risate trovate ancora sulla nostra pagina dei video divertenti che abbiamo realizzato sia proprio per questa iniziativa che per altri motivi, oltre che ad un sacco di Meme che fino a qualche mese fa Luca creava e postava ogni Giovedì. Per non parlare dei "Giovedì Medio", delle dirette che facevamo ogni Giovedì dopo il medio dove raccontavamo come era andato l'allenamento.

Ora il progetto di Fuori fase è stato messo un po' da parte ed è diverso tempo che non pubblichiamo più nulla. Per molteplici motivi non siamo più riusciti a starci dietro e via via, siamo scomparsi definitivamente. Io stesso avevo qualche idea per quest'anno che mi sarebbe piaciuta realizzare, anche con l'obbiettivo di dare un taglio un pochino più "serio" alla pagina, ma che a posteriori so' non avrei potuto dedicare più di tanto tempo. Avevamo anche girato un ultimo video, diretto da Simone, che non abbiamo però mai pubblicato. Ciò nonostante, non escludo che potremmo prima o poi tornare, magari proponendo proprio quel filmato per cui abbiamo già tutto pronto...


-Vuoi ringraziare o salutare qualcuno?
Sono davvero molte le persone a cui sono riconoscente per quello che è stato il mio percorso atletico. In primis i miei genitori. Ho avuto la fortuna di avere un super papà sempre presente per me e per mio fratello che ci ha accompagnati ad ogni gara ed incoraggiato sempre, quasi stesse correndo insieme a noi. Ringrazio anche mia mamma che ha fatto molti sacrifici per me e Giacomo.
Poi sono ovviamente grato a Vincenzo e Maurizio che ogni giorno, con quaranta gradi o meno dieci, non mancano al campo e tutti i miei compagni di allenamento.

1 commento:

  1. Sicuramente per chi fa 45' nei 10k, 4'30" è altamente allenante :-DDDD

    Zedemel

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