lunedì 19 febbraio 2018

Giovanni Marco Cordella: tre iniziali, oltre dieci specialità!

Oggi il nostro ospite proviene dalla provincia di Napoli, si chiama Giovanni Marco Cordella, 19 anni, conosciuto anche con l'acronimo di GMC. Tre sono le sue iniziali, ma ben dieci (e oltre) sono le discipline da lui praticate!

-Presentazione:
Ho iniziato a correre nel 2013, in cui ad ottobre ho fatto la mia prima 10 km alla gara del mio paese. Invece ho iniziato a praticare atletica in pista solamente un anno dopo.
A distanza di 4 anni continuo ad allenarmi al campo di Scafati, ma non corro più i 10000 metri perché sono passato a distanze decisamente minori quali 400-800 metri ma anche prove multiple e devo ammettere di non cavarmela male sia nelle gare indoor che outdoor.
Il mio attuale allenatore si chiama Agostino Scebi che mi allena da circa 3 anni e mezzo.


-Come si chiama la tua società? Questo allenatore ti segue per ogni tua disciplina che fai, dalle prove multiple ai 10 km?
Le 10 km non le corro più ormai. La mia attuale società è da poco diventata l'atletica Scafati e il mio allenatore mi segue in tutte le specialità che comprende il decathlon, più qualche gara anche su 200/800 e 400hs in programma quest'anno.


-Gareggerai ancora anche nelle prove multiple? Tra tutte le prove e le distanze che fai, in quale pensi di essere più portato?
Sì. Attualmente le prove multiple nel suo insieme sono le gare dove sono più competitivo assieme ai 110m ostacoli.
Tra le varie discipline del decathlon (ndr. 100m, salto in lungo, getto del peso, salto in alto, 400m, 110 ostacoli, disco, asta, giavellotto, 1500) e dell'heptathlon (ndr. 60m, salto in lungo, getto del peso, salto in alto, 60m ostacoli, asta, 1000), quelle in cui sono più portato sono appunto i 110m ostacoli e anche il salto in lungo.


-Come ti prepari in funzione di tutte queste specialità? Puoi descriverci una settimana tipo di allenamento?
Allora io di norma mi alleno 5/6 volte a settimana anche se ultimamente un po' meno per mancanza di tempo.
Dal lunedì al venerdì l'allenamento è dalle 17.30 alle 20.00 di solito. Il sabato invece alla mattina quando ci è consentito.
Gli allenamenti spaziano ovviamente su tutte le 10 discipline del decathlon più sedute di forza e potenziamento vario (salite, traino, ecc...).


-Più specificatamente, contando tutte queste discipline e le altre che prepari, quante sedute intense ci sono a settimana? Ogni settimana riesci ad allenarti per tutto?
Diciamo 3 sedute sono abbastanza intense anche se allenano capacità diverse. Ci sono settimane più dure di altro soprattutto nel periodo invernale, lontano dalle gare.
Diciamo però che tutto sommato una settimana la si riesce a completare dignitosamente.


-A questo punto sorge la curiosità di come imposti la settimana.. ci fai un esempio degli allenamenti che fai per le varie discipline? 
Allora la settimana dovrebbe essere a schema fisso ma non è sempre così: le variazioni sono dettate dalle esigenze delle gare nel fine settimana e anche dai bisogni dell'atleta.
In linea di massima alterniamo giorni duri come forza e allenamenti lattacidi ad altri più "easy".
Di solito alleniamo 2/3 discipline per giorno ad esempio al lunedì ostacoli, salto in alto e ripetute di corsa lunghe. Al martedì qualcosa di più leggero...
Poi non li ricordo neanche, visto che varia a seconda dei cicli.
Nel periodo invernale non li tocchiamo proprio gli attrezzi, mentre nel periodo agonistico invece è quasi sempre tecnica e poca forza e intensità molto maggiore.

Bene o male si segue questo schema di base:
-Dal mese di ottobre a metà novembre è preparazione generale, in cui seguono 5 settimane che è il periodo preparatorio generale.
-A metà dicembre iniziamo il periodo pre-agonistico o preparatorio specifico fino a metà gennaio in cui si entra nel periodo agonistico per la stagione indoor.
-Da febbraio a marzo si fa una sorta di periodo pre-agonistico diverso da quello invernale perché si introducono i lavori lattacidi ad esempio.
In ogni caso si lavora sempre in base ad obiettivi generali e mai in preparazione di una sola gara o di un solo appuntamento.
Certo gli italiani hanno la loro importanza e ci si prova ad arrivare al massimo ma noi ad esempio abbiamo 2 campionati italiani tra individuali e prove multiple.


-Quali sono i tuoi obiettivi di quest'anno?
Se parliamo di stagione outdoor allora ho due appuntamenti: le prove multiple a fine maggio e gli individuali a metà giugno. Entrambi di categorie promesse.


-Per quanto riguarda gli obiettivi a lungo termine, invece? Un tuo sogno nel cassetto da atleta? 
Un obiettivi a lungo termine (non un sogno) è sicuramente la maglia della nazionale entri i prossimi due anni ancora in giovanile.
Un sogno invece sarebbe quello di disputare un mondiale ad esempio.


-Come ti regoli tra allenamenti e vita scolastica/sociale? Riesci a trovare spazio per fare tutto? Dicevi inoltre che hai 50 minuti di viaggio per andare e tornare dal campo..
Esatto. Io prendo il treno alle 16.55 da casa mia e arrivo al campo alle 17.25. Poi ovviamente altri 25/30 minuti per tornare a casa.
Diciamo che non essendo un atleta professionista cerco di non farmi mai pesare quello che faccio  anche se a volte qualche rinuncia è inevitabile.


-Quando arrivi al campo come ti senti nel vedere gli altri preparare una o poche specialità, mentre te hai una vastissima scelta di discipline? E cosa ti spinge a continuare?
La passione è sicuramente meno di quando ho iniziato ma non è ancora arrivato il momento di smettere secondo me.
La cosa che mi spinge a continuare è il voler testare i miei limiti: vedere fin dove posso spingermi.
A volte sembra che noi decathleti siamo bravi in tutto ma eccellenti in nulla, ma.non è così!!
Ashton Eaton e Kevin Mayer dimostrano come in realtà siano gli altri a doversi sentire piccoli rispetto a chi fa 10 discipline diverse a livello professionistico!


-Hai sollevato un tema molto importante e ricorrente. Il momento di smettere. Cosa pensi che possa portare te e i tuoi coetanei a terminare prematuramente la propria "carriera"?
Un motivo, ad esempio, e lo noto in molti miei amici, è sicuramente l'università che in italia mal si abbina con la pratica atletica di un certo livello.
Io stesso probabilmente una volta entrato nelle forze armate smetterò. Quindi non sarò ancora per tanto tempo un atleta.


-Pensi che all'estero gli atleti riescano a continuare meglio/più a lungo che in Italia?
Sì, perché esistono convenzioni università-atletica che qui non esistono.
E anche perché le strutture sono di più e più facilmente raggiungibili.
America e Gran Bretagna docet!


-Un gran peccato. Pensi che ci sia speranza per l'Italia per adottare sistemi più favorevoli per i propri atleti?
Ti rispondo in maniera semplice: non a breve termine e chi ne trarrà benefici non sarà la nostra generazione.


-Dopo questa tragica verità vuoi aggiungere o dire qualcosa?
Penso che l'atletica meriti di essere rivalutata nel nostro paese: sia a livello regionale, sia a livello élite... ciao a tutti!


4 commenti:

  1. gmc, che a 19 anni già ci sia un calo di passione e già si usi la parola "smettere" mi rattrista alquanto!

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  2. Cosa posso dire? Almeno sto 2018 vorrei prendermele 3 4 soddisfazioni importanti visto che giá indoor ono riuscito ad arrivare 11° agli italiani. Poi dopo 2018 vedremo...
    Chippz hai omesso che gli appuntamenti importanti sono campionati italiani rispettivamente di p.multiple e individuali :)

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