martedì 13 febbraio 2018

Alessandro Roverselli, il "Forrest Gump" della Martesana

Ospitiamo oggi Alessandro Roverselli, atleta SM45 del "Gruppo Podistico Melzo A.S.D", atleta che lui stesso si definisce come un "Forrest Gump Della Martesana"!

-Presentazione:
Mi chiamo Alessandro Roverselli, Alex per gli amici e tutti i runners che mi conoscono.
Sto per esplorare il difficile mondo della "cinquantina" e non si tratta di km ma di anni! In realtà non ne ho ancora 49, per la verità, ma il 5 davanti lo sto vedendo già da un po'.
Sono sempre stato appassionato di sport, in giovane età ho praticato pallavolo dai 12 fino ai 18 anni, poi, visto che ero un centrale non molto alto e a muro mi massacravano tutti, ho deciso di smettere.
Dopo un anno di calcio a livello oratoriale, intorno ai 20 anni ho cominciato a correre....e non mi sono ancora fermato!
"Un Forrest Gump della Martesana, visto che abito a Pioltello (MI)"

Iniziamo l'intervista!

-Qual'è la tua società? Hai un allenatore? E con chi ti alleni?
Intorno ai 32/33 anni, dopo anni in cui correvo solo per divertimento e per stare in forma, decisi autonomamente di provare una gara competitiva. Feci la mezza della Stramilano in 1h e 36' senza aver fatto minimamente un allenamento strutturato. Contemporaneamente conobbi un amico di amici che apparteneva ad una società di atletica (Pozzuolo Martesana) che mi convinse ad intraprendere la "carriera" di amatore.
Passai dopo qualche anno all'Atletica Vignate e da pochi mesi sono iscritto al gruppo podistico Melzo. Insomma, ho frequentato podisticamente i paesi della "sponda" destra della Cassanese...

Non ho mai avuto in questi anni una persona che mi seguisse negli allenamenti, ho sempre seguito interpretando un po' alla mia maniera i consigli di chi è più esperto di me... tranne nell'ultimo periodo in cui ho iniziato a farmi seguire da un giovane allenatore.


-Com'è strutturata la tua settimana tipo di allenamento? Quanti allenamenti e km a settimana?
Cerco compatibilmente con i miei impegni di tenere una media di quattro uscite settimanali, percorro tra i 30 e i 50 km strutturati in: due allenamenti lunghi/lenti, uno di ripetute e la gara o la non competitiva della domenica.
Il mio allenatore vorrebbe che ci piazzassi qualche lavoro di potenziamento o magari un'uscita in più ma ha subito capito che sono troppo un lavativo...


-Qual è stato il tuo allenamento migliore e quale il peggiore? O quello che ti è rimasto più impresso?
Beh ai tempi in cui (io dico in un'altra vita) riuscivo a tenere i 4'/km sulla mezza maratona, riuscivo a fare 5/6x1000m in pista con un minimo recupero, sempre sotto i 3'40''. Erano 10 anni fa, quindi 10 anni in meno ma anche 5 kg in meno.
E mi ricordo proprio un allenamento alla pista di Vignate in cui ho proprio trovato questa grande soddisfazione, dopo poche settimane riuscii a fare 1h:23':58'' alla Stramilano 2008 e quasi replicai il tempo in altre due mezze vicino; Lecco e Nizza.
L'allenamento peggiore invece è stato nella primavera dell'anno scorso durante cambi di ritmo sui 200m in cui, neanche spingendo più di tanto, ho avuto uno stiramento alla coscia sinistra che mi ha fatto saltare un po' di gare che avevo in programma...
Vorrei però aggiungere che ogni allenamento mi piace, anche quelli riusciti male. Mi piace il momento in cui una volta finito, mi risiedo sulle panche degli spogliatoi o nel bagno di casa e mi appresto ad andare sotto la meritata doccia!


-La tua distanza di gara preferita? Cosa ti piace in particolare? 
Assolutamente la mezza maratona. È una gara lunga ma non così lunga, si può gestire anche come allenamento impegnativo e permette di farne un po' durante l'anno. Il mio sogno sarebbe di farne sette, ma più di cinque non ne sono mai riuscito a fare!
Non disdegno anche le 10 km e le campestri invernali, ma il mio amore rimane sempre la mezza!


-Che consigli daresti a chi vuole avvicinarsi alla tua specialità?
Direi innanzitutto costanza! Non fermarsi mai e nello stesso tempo capire quando spingere di più per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Strutturo il mio anno di allenamento non pensando a dover fare il personale a tutte le gare. Molte gare (anche mezze maratone) le uso come allenamento per arrivare poi in determinati periodi ai tempi che avevo in mente.
L'anno scorso sia in primavera che in autunno ce l'ho fatta ed è stata una grande soddisfazione!

Parallelamente però penso che il bello della vita di un amatore è il fatto che se non si raggiungono gli obiettivi...insomma, che importa? Non siamo professionisti! Si riparte e via!
Penso inoltre che i professionisti arrivano nella mezza con più di mezz'ora di anticipo rispetto ai miei tempi di questo periodo....e quindi, cari amici amatori, tapascioni evoluti, come li definisco io, stiamo calmi e non facciamo diventare i nostri obiettivi una malattia!


-Parlando appunto di questi professionisti, cosa ne pensi degli atleti africani? E dei nostri atleti italiani? 
Beh io seguo la "vera" atletica dalle olimpiadi di Mosca 1980. Ed ho visto tutta la fase dell'avvento di questi fenomeni africani dalla maratona fino anno dopo anno a scendere addirittura agli 800 m.
Contemporaneamente ho assistito alla progressiva scomparsa tranne rarissime eccezioni dei nostri atleti a livello internazionale. Che devo dire se non che c'è qualcosa che non va!?!?

Se da un lato abbiamo sotto gli occhi un'oggettiva predisposizione degli atleti africani ma anche sicuramente, vista la conquista di distanze che non si credeva possibile raggiungere, un metodo di allenamento vincente e moderno, dall'altro abbiamo una cultura dormiente a livello di ricerca di nuove metodologie, visti i risultati delle ultime competizioni internazionali. Mi ricordo tripli zero nei medaglieri mondiali!
Ovviamente io non sono nulla per muovere delle critiche alla nostra federazione ma qualcosa da rivedere credo che ci sia...


-Un saluto! 
Grazie per avermi dato l'onore di aprire il vostro blog con la mia intervista.  Dopo anni di scarsi risultati dovuti ad infortuni vari ma anche a scelte di vita che mi hanno portato un po' lontano dalla corsa, se sono rientrato nei binari devo ringraziare te, Andrea, per il supporto tecnico e la mia ex compagna di squadra Alessandra per il supporto morale!
(Nota dell'autore: potete leggere il racconto di Alessandra QUI)

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