lunedì 14 maggio 2018

Luca Crespi, il lupo del mezzofondo Milanese!

Oggi vi presentiamo un altro supereroe.... Luca Crespi!
Mezzofondista del milanese che vanta una lunga esperienza sui campi di gara, siano esse corse campestri o gare su pista. 

-Presentazione:
Salve a tutti,
il mio nome è Luca Crespi, ma sono conosciuto con molti altri pseudonimi più o meno legati al mondo dell'atletica, che spaziano da "Crespi il lupo" a "Ironman" fino al classico soprannome con cui mi chiamano tutti, ovvero Leppo. 
Quest'anno si va verso i 24 anni e l'età ormai inizia a farsi sentire ahah. 
Nella vita studio all'università, per la precisione ingegneria fisica al politecnico di Milano, e da qualche mese ormai ho iniziato la mia prima esperienza lavorativa alla Emerson. 
Diamo un po' di tempistiche per delineare il mio (seppur mediocre) livello agonistico: 
400:        55.62
800:     2:03.91
1500:   4:26.94
3000:   9:52.26
Preciso che le gare da me preparate sono 800 e 1500, mentre 3000 e 400 sono gare provate anche solo un paio di volte nella vita per non farsi mancare nulla.
Aggiungo le innumerevoli campestri fatte nei periodi invernali, dove però non posso dare indicazioni, se non far notare qualche posizione sul podio nel circuito del "Cross per tutti". 
Come si potrà intendere da quanto detto, è la passione per questo sport che mi spinge a continuare a faticare! 


-In che società sei iscritto e da quanto tempo corri?
Sono iscritto alla Pro Sesto Atletica e mi alleno al fantasmagorico campo di Cernusco sul Naviglio. 
Pratico questo sport ormai da 16 lunghi anni, da quando ero un bambino delle elementari, ma come spesso mi raccontano i miei genitori, anche da prima non facevo altro che correre appena potevo. Che fossimo in un parco o in visita in qualche città, io correvo attraverso prati e piazze. 


-Quali sono le gare che hai svolto e quali quelle che stai preparando? 
Penso di poter affermare ormai di essere un mezzofondista fino al midollo, e come ogni anno anche questo sarà diviso in due grandi stagioni, quella invernale e quella estiva. 
Nella ormai conclusa stagione invernale l'attenzione è rivolta alle campestri, quindi ai fantastici cross. 
Per quanto riguarda invece la stagione estiva le gare su cui mi focalizzo sono 800 e 1500, quelle che sto preparando in questo momento, senza però rinunciare occasionalmente anche ad altre gare in pista come il classico 400 svolto in occasione del meeting della velocità di Cernusco (non si rinuncia a gareggiare in casa!). 


-Chi è il tuo allenatore? Qual è la cosa che più ti piace dei suoi allenamenti? 
Il mio allenatore è il mitico Vincenzo Leggieri, grazie al quale ho raggiunto livelli che fino a pochi anni fa avrei ritenuto impossibili. 
Ci tengo anche a citare Maurizio Marta e Cesare Brambilla, che aiutano e supportano tutto il così detto "Gruppo Vince"; Cesare è stato anche di importanza fondamentale negli anni precedenti al mio passaggio al gruppo sopracitato. 

L'attenzione ad ogni aspetto dell'allenamento e la passione che Vince stesso mette nel suo ruolo penso siano le caratteristiche che più risaltino. 
Oltre all'alto livello tecnico dei suoi allenamenti, che sono in grado di tirar fuori il meglio da qualunque atleta a qualsiasi livello, Vince presta sempre molta attenzione all'aspetto psicologico dell'atleta, alle sensazioni e atleta per atleta cerca sempre di comprendere le ragioni di determinati risultati. 
Molto spesso capita di vederlo in quello che abbiamo simpaticamente denominato "il confessionale", una specie di colloquio che tiene con un singolo atleta in cui ascolta ciò che il ragazzo ha da dirgli e lo consiglia e motiva. 
È sotto gli occhi di tutti quanto sia felice per i miglioramenti e i risultati dei suoi ragazzi e come invece sia dispiaciuto quando le cose vanno male; come risultato si ha quello di non sentirsi mai soli a gareggiare, ma è come se insieme a te stesse correndo anche lui. 


-Quanti allenamenti a settimana fai? Ci descrivi la settimana di allenamento che più ti ha soddisfatto?
Il numero di allenamenti settimanali varia un po' da periodo a periodo. 
Durante la preparazione invernale spesso si arriva a 7 allenamenti a settimana, uno al giorno. 
D'estate invece, anche a causa del tipo di lavori più invasivi e spinti, il numero scende a 5/6.
Ovviamente nella settimana in cui si hanno in programma gare il numero può scendere. 

Se devo sceglierne una, ecco una di quelle toste settimane invernali piene di lavori e fatica! 
Iniziamo con un lunedì di ripetute corte in salita + un 2000 in pista come prova finale, chiuso in 6:19.
Martedì ripetute lunghe, sempre in pista: 3000 in 10:20 - 2000 in 6:48 - 3x1000 partendo a 3:15 e chiudendo in 3:09.
Mercoledì un'ora di corsa ad una velocità media al km poco sotto ai 4 per un totale superiore ai 15 km (all'epoca era la più forte che avessi mai fatto). 
Giovedì medio in pista da 10 km in 36:46 a 3:40 di media al mille. 
Venerdì palestra e esercizi di tecnica. 
Sabato ripetute corte: 3x600 (1:50/2) - 2x500 (1:29) - 3x400 (1:08) - 3x300 (47/46) - 2x200 (28/27). 
Concludendo con un lento domenicale sempre di un'ora, ma più tranquillo (14,5km).


-Una settimana molto carica, vedo. Approfondiamo il discorso palestra: Quali sono i tuoi "pb" di carichi sollevati ed in quali esercizi? 
Faccio palestra maggiormente nel periodo invernale, ma anche in estate capita di fare qualche sessione di "richiamo". 
Non ho mai provato un vero e proprio massimale, passo quindi a dare un po' di valori di carico che solitamente uso per i vari esercizi. 
Passiamo dai 70 Kg di pressa, ai 60 Kg di castello, 30 Kg per quanto riguarda panca e leg extension e 35 Kg di lat machine. 
A questi si aggiungono molti esercizi a corpo libero; addominali, dorsali, tenute, etc. che solitamente svolgiamo nelle sessioni di palestra. 


-Parlaci della persona che ti ha nominato per questa intervista: Simone (Quaggia); sia durante gli allenamenti che le gare.
Non posso iniziare a parlare di Quaggia senza dire che è il nostro CAPITANO! 
Ho sempre pensato che fossimo simili sotto molti aspetti, per citare le sue stesse parole "Siamo entrambi atleti costruiti!", nel senso che tutto quello che abbiamo raggiunto lo dobbiamo ai sacrifici fatti e al sudore versato, visto che il talento non abbonda. 

Sia per quanto riguarda gli allenamenti che le gare quando si trova nella giornata giusta sa mostrare una cattiveria degna di un vero capitano, capace di instaurare anche nei suoi compagni la grinta necessaria per raggiungere alti risultati! Sempre pronto ad aiutare nelle prove in allenamento, è stato per anni il mio avversario in gara, sempre mezzo passo avanti, quel mezzo passo che spingeva anche me a crescere così che entrambi fossimo spronati sempre a migliorare! 
(NDR: Per ulteriori approfondimenti, vi invitiamo a leggere la testimonianza di SIMONE QUAGGIA)


-Continuiamo con la "nomination". Nomineresti qualcuno per un'intervista? Se sì, chi e perché? 
Per continuare nomino Francesco Galliani, compagno di fatiche e avventure. 
Sono sicuro che sarà felice di raccontarsi e poter avere la possibilità di narrare la sua esperienza! 


-Qual è stato l'allenamento più difficile che hai mai fatto che ti ricordi, e perché l'hai fatto?
L'allenamento più difficile che mi ricordo fu senz'altro quello che è stato poi da noi denominato "allenamento élite". 
Era un uggioso mercoledì e quel giorno era stato organizzato al campo di Cernusco un allenamento speciale per i migliori ottocentisti della zona; il nostro allenatore ci aggregò al gruppo e per questo finimmo anche noi a svolgere lo stesso lavoro. 
Si trattava di un allenamento davvero lungo:
5x200 blandi + 600 tirato, 
5x150 blandi + 500 tirato, 
5x100 blandi + 400 tirato, 
5x80   blandi + 300 tirato. 
Nonostante le prove blande non fossero del tutto tali e con poco recupero e il gran numero di prove, riuscì a chiudere con tempi anche migliori di quello che solitamente facevo in allenamenti molto meno pesanti (1:35/1:18/58/41).
Ricordo tuttora lo stupore che provai nel finire l'ultima prova tirata chiudendola ancora in spinta. 


-Dopo questo allenamento pauroso, quali sono, secondo te, le qualità che una persona dovrebbe avere per diventare un atleta di successo?
A mio parere una buona dose di talento innato è il punto di partenza imprescindibile, ma non sufficiente. 
Sono fondamentali la forza di volontà, la voglia di faticare e la determinazione. La consapevolezza che senza sacrifici non si raggiungono risultati. 
Oltre alle gambe serve anche la testa, senza di quella non si resiste alla fatica e ci si fa sopraffare da essa! 
Ultimo, ma non ultimo, la passione per questo sport; bisogna divertirsi nel farlo, solo così si è spinti a continuare nonostante fatiche e dolori! 


-Vuoi aggiungere qualcosa che non è stato detto? 
Visto che ne ho la possibilità vi parlerò della "Pro Civil War". 
Ogni anno dividiamo gli atleti del gruppo Vince e in generale del campo di Cernusco, in due schieramenti capitanati dal sottoscritto e da colui da cui sono stato nominato, il Capitan! 

Ad ogni gara, attraverso i punteggi Fidal, ci sfidiamo per ottenere un punteggio complessivo superiore a quello della squadra avversaria e vincere così la giornata. 
A fine anno decretiamo la squadra vincitrice, quella con più vittorie, che si aggiudica l'anno! 
È un ottimo modo per mettersi in competizione e motivarsi ancora di più, la squadra conta su ogni singolo membro per vincere e la partecipazione e l'impegno di tutti sono fondamentali! 

P. S. Dopo due anni di competizione il punteggio è sull' 1 a 1, quest'anno si aggiudicherà il terzo titolo! 


-Un saluto!
Un augurio di una fantastica stagione agonistica dal vostro genio, miliardario, playboy, filantr...
Va bhe, non esageriamo, dal vostro amichevole mezzofondista di quartiere!


1 commento:

  1. Speriamo non finisca come in Infinity World che muoiono tutti e si salva Capitan America e Ironman (sarebbe un peccato)

    RispondiElimina