Ospitiamo oggi il mitico Andrea Soffientini, meglio conosciuto come Spuffy per gli amici!
Atleta del Milanese con i seguenti primati personali rispettivamente sulle distanze di 5000, 10000 e mezza maratona: 15':03" / 31':37" / 1h:08':53", e non ha intenzione di fermarsi qui.
Qui trovate il suo profilo con le prestazioni agonistiche aggiornate: Fidal
-Presentazione:
Ciao, sono Andrea Soffientini, mi avvicino all'atletica per caso nel 2013 partecipando alla deejay ten di Milano. Una sfida scherzosa con il mio amico, iniziata con "chi arriva per secondo paga da bere", senza mai allenarmi faccio un 57 minuti sui 10 km non riuscendo a muovermi per un'intera settimana... Poi un po' per svagarmi, un po' per staccare dall'università, mi sono messo a correre un giorno si e due no... fino ad arrivare a oggi!
A dire il vero la corsa l'avevo già sperimentata da piccolo quando mio papà mi portava alle tapasciate, ma anche se ero abbastanza bravo non mi era scattata nessuna scimmia!
-Età, categoria e società:
Quasi trent'anni. Sono un Senior (assoluti) dell'Atletica Azurra Garbagnate Milanese.
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mercoledì 28 febbraio 2018
sabato 17 febbraio 2018
Strada e pista: il punto della situazione e qualche idea

Ne stanno parlando fin troppi, persino esponenti politici, e personalmente non voglio aggiungermi alla coda dei vocianti.
Preferisco prendere spunto per spostare il focus su una questione diversa.
Il grosso del movimento atletico è costituito dall'enorme numero di amatori. Sono questi che smuovono i quattrini e che fanno interessare gli sponsor. Le grandi corse su strada internazionali si finanziano grazie soprattuto alla partecipazione di massa.
Penso che la Maratona di New York non sarebbe la stessa, senza l'effetto scenografico delle migliaia di partecipanti sui ponti e per le strade della città, a cui fa da cornice il grandissimo numero di spettatori sul percorso che incitano gli atleti.
In buona sostanza, si è creato, a catena, un effetto traino di tutte le corse su strada, dalla maratona di prestigio alla stracittadina, che brulicano di partecipanti. Ma, allo stesso momento, si è avuto il progressivo e inesorabile abbandono della pista, sempre più vista come luogo riservato a una piccola élite di atleti.
L'Italia è dove probabilmente questo fenomeno è stato in assoluto più evidente.
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